La differenza tra brand activism, campaign marketing, issue management e corporate diplomacy. – Uniting

La differenza tra brand activism, campaign marketing, issue management e corporate diplomacy.

Spazio ai tecnicismi.

La differenza tra Brand Activism, campaign marketing, issue management e corporate diplomacy.

Gli addetti ai lavori parlano sempre più frequentemente di brand activism, campaign marketing, issue management  e corporate diplomacy. Per comprendere al meglio le possibilità che offre oggi il marketing e l’universo della comunicazione, è bene comprendere tutte le differenze tra questi termini tecnici ed utilizzarli con consapevolezza.

Brand Activism: l’impegno della marca

Quando si parla di Brand Activism si intende sottolineare il coinvolgimento e la partecipazione di un brand verso un argomento di interesse pubblico, sia esso di natura politica, ambientale o sociale. Il brand activism è proprio questo: un brand che sceglie di fare qualcosa, che non resta a guardare ma si fa portavoce di un messaggio di più ampio respiro e di interesse collettivo. 

E per farlo diventa promotore di un messaggio, di iniziative o di progetti mirati. Un atteggiamento di questo tipo è la testimonianza del nuovo ruolo che oggi si trovano a ricoprire le aziende, cioè quello della partecipazione e dell’apertura al mondo esterno.

L’attivismo di brand può avere forme e manifestazioni diverse.

Una prima possibile suddivisione è quella che mette a confronto l’attivismo di brand regressivo da quello progressivo. Per attivismo di brand regressivo s’intende l’atteggiamento di minimizzazione del problema spesso messo in atto da aziende che vendono prodotti controversi: dal tabacco al gioco d’azzardo. Quello progressivo invece riguarda i comportamenti delle aziende che si muovono in ottica di un bene comune e condiviso.

Un’altra classificazione del Brand Activism riguarda le diverse tematiche che affronta:
  • Temi sociali 
  • Immigrazione
  • Diritti LGTBQ+
  • Sostenibilità ambientale
  • Diritti umani

Campaign marketing, issue management e corporate diplomacy: le differenze.

Come abbiamo visto, il brand activism spesso può farsi portavoce di un messaggio di tipo sociale o di sostenibilità volto al raggiungimento di quello che può essere largamente considerato il “bene comune”. Questa tipologia di attivismo di marca presenta numerose analogie con il campaign marketing.

Con il termine issue management invece si intende la possibilità per una marca di introdursi in temi di attualità al momento giusto, con una tecnica che si avvicina all’instant marketing. Questo tipo di scelta è una forma di attivismo di brand dettata per lo più dalla volontà di far sentire la propria voce riguardo un trend topic e comunicare la propria presa di posizione al proprio target, che è in sintonia con questa tipologia di messaggio.

Infine, si parla di corporate diplomacy, riassumendo con questo termine tutte le diverse scelte e le prese di posizione di un brand che di fatto vanno a costituire quell’insieme di valori di marca che si intende comunicare all’esterno. La principale differenza con l’attivismo di brand qui risiede nella scelta dei messaggi da veicolari: la prima è un insieme ampio e diversificato che si trasforma in attivismo quando il brand conquista la consapevolezza dei messaggi prioritari che vuole portare  avanti.

Ti potrebbe piacere anche

I social non sono fatti per i brand.

[Editorial] Perché il mondo è davvero cambiato. Le nuove competenze sono state realmente necessarie. E quella dei social è stata una svolta senza dubbio epocale.

La meditazione per il brainstorming. Anche solo un minuto di pratica può farci diventare più creativi.

Si medita solo per “curare lo stress”? Siamo sicuri? Scopriamo come la meditazione può essere trasformativa per il mondo della creatività.

L’impatto di ChatGPT: due anni rivoluzionari per i CMO

Al momento le attività del CMO e del suo team in cui l’IA generativa trova una concreta applicazione sono diverse.

Perchè il CMO deve sedersi nel CDA?

[Editorial] Viviamo un’epoca straordinaria, in cui il più grande cambiamento è proprio la velocità del cambiamento stesso. I trend tecnologici si susseguono con un ritmo vertiginoso, ridefinendo le nostre abitudini, le nostre aspettative e soprattutto il nostro lavoro.

Creare mondi esperienziali in una realtà sempre più estesa: XR (Extended Reality) è il nuovo contesto che unisce tutti i contesti.

È proprio dall’incontro tra il digitale e l’esperienza che nascono nuove forme di coinvolgimento, amplificando la creatività e le possibilità. È l’epoca dell’Extended Reality (XR), che include realtà virtuale (VR), realtà aumentata (AR) e realtà mista (MR), rappresentando l’ultima frontiera della comunicazione immersiva.

Phygital: mondo digitale e mondo fisico si incontrano qui

Le nuove esperienze, capaci di combinare aspetti digitali e fisici, sono definite “phygital”. Scopriamo insieme cosa sono nello specifico e da dove partire per proporle ai propri clienti.

Whistleblowing

Uniting e le società del Gruppo favoriscono una cultura aziendale improntata all’etica, alla trasparenza e alla responsabilità. Ecco perchè sono stati messi a disposizione dei canali per segnalare informazioni riferibili al personale del Gruppo Uniting, delle sue controllate e/o a terzi relative a violazioni di leggi e regolamenti, del Codice Etico e del Modello Organizzativo 231 nonché […]